Il Giardino dei Tarocchi. Il meraviglioso mondo.

Se non siete mai stati nel Giardino dei Tarocchi vicino Capalbio, vi consigliamo di farlo. È come entrare in un mondo favoloso. Il parco si trova a Garavicchio e già percorrendo l’Aurelia riuscite ad intravederlo in mezzo campagna maremmana.

Il Giardino dei Tarocchi nasce dalla mente dell’artista Niki de Saint-Phalle e rappresenta la sintesi della sua visione artistica nonché il risultato (come lei stessa ha dichiarato) del “lavoro di una vita”.

La campagna maremmana vista dal Giardino | ©Fabio Magno

Il Giardino dei Tarocchi – L’ispirazione

La sua realizzazione, infatti, è iniziata nel 1979 e terminata nel 1996. I lavori che si sono protratti per diciassette anni hanno visto la collaborazione di tanti artisti e maestranze insieme a Niki de Saint Phalle ed al marito Jean Tinguely.

Alcuni interventi sono rimasti irrealizzati per volontà della stessa artista che non volle che altri portassero a termine parti che lei stessa non avesse realizzato.

Il progetto del Giardino dei Tarocchi inizia a farsi strada già negli anni Cinquanta. Precisamente nel 1955 durante una visita a Barcellona, quando rimane folgorata da Parc Güell e dal genio artistico di Antoni Gaudì. È il grande architetto ed artista catalano la sua fonte d’ispirazione e maestro putativo.

Negli anni successivi contribuiscono ad influenzare la sua visione anche il Palais Idéal di Ferdinand Cheval, un portalettere francese che a Hauterives aveva costruito alla fine dell’Ottocento un edificio naïf, già fonte di interesse per artisti del calibro di Picasso ed Ernst.

Ma non solo. Nel 1962 Niki ed il marito avevano visitato le Watts Towers di Simon Rodia durante un viaggio a Los Angeles. Sono delle torri piramidali dalla struttura in metallo ricoperte con materiali di recupero più disparati: dai vetri di bottiglia, alle conchiglie, alla ceramica.

Tra i riferimenti dell’artista, non può mancare, data la vicinanza geografica e concettuale il Sacro Bosco di Bomarzo a cui abbiamo dedicato una speciale visita e in quest’altro articolo ne parliamo approfonditamente.

Sacro Bosco di Bomarzo | ©Francesca Boccini

Addentriamoci ora nel parco.

Il Parco

Una delle cose principali da sapere è che per visitarlo non è in alcun modo prevista una visita guidata. Niki de Saint Phalle era convinta che il visitatore dovesse essere lasciato libero di leggere ed interpretare le opere.

Nei due ettari di Giardino trovano spazio enormi sculture che raffigurano i 22 arcani maggiori dei Tarocchi. Le opere sono costituite da una struttura in metallo ricoperta in cemento armato, rivestito con mosaici di specchi vetri e ceramiche colorate.

Queste carte della divinazione racchiudono i segreti più importanti e la maggior parte può avere più significati, in base al lato in cui sono rivolti e alle carte che la precedono o seguono. Da qui la scelta dell’artista di lasciare libero il visitatore.

La Papessa, il Matto, la Ruota della Fortuna

Entrando nel Giardino dei Tarocchi la prima immagine che fa capolino in mezzo alla vegetazione è anche il suo cuore pulsante.

Davanti a noi la Papessa, la sacerdotessa che incarna il potere dell’intuizione femminile, una delle chiavi necessarie al raggiungimento della saggezza. È sormontata dal Matto in uno spettacolare gioco di fusione sovrapposta dove il celeste imperante della ceramica che riveste la prima mette in risalto l’argenteo specchiante del secondo. Tutto il gruppo è stato trasformato in fontana in un secondo momento, grazie ad un’intuizione di Niki. Dalla bocca della Papessa si forma una cascata di acqua che, raccolta nella vasca sottostante, alimenta il movimento della Ruota della Fortuna. Simbolo della Ruota della Vita, raffigurazione visiva di tutto ciò che sale inevitabilmente dovrà scendere.

La Forza, la Luna, la Temperanza

Seguendo il percorso alla nostra sinistra la Forza e la Luna. La prima raffigurata nelle forme di una figura femminile che tiene legato ad un guinzaglio invisibile un bellissimo drago verde smeraldo. Niki de Saint Phalle rappresenta così la forza – interiore – con la capacità di addomesticare i propri mostri interiori.

La Luna se ne sta un po’ in disparte in mezzo al verde, ad inquadrare con le sue linee curve la campagna maremmana, con il suo significato di vita interiore, enigmatica, di forza procreatrice.

Come lei, anche la Temperanza è in un angolo tutto suo e bisogna andarla a cercare. È raffigurata come un angelo che sormonta una cappella, un po’ un igloo un po’ carapace. L’artista ha impiegato un po’ di tempo a comprendere il significato di questo Arcano, per sua stessa ammissione:

così diversa dalla mia natura passionale. La Temperanza mi pareva un compromesso, la via di mezzo. Poi un giorno tutto si è chiarito. Ho capito che la Temperanza è l’unica via giusta”.

Il Giardino dei Tarocchi – L’Imperatrice

L’Imperatrice sfinge| ©Fabio Magno

Proseguendo, ecco raggiungere una delle opere più grandi: l’Imperatrice. La grande dea che incarna tutte le tipologie femminili e che la Saint Phalle ha qui raffigurato come sfinge.

È un’opera d’arte totale. È possibile entrare, girare, affacciarsi alle finestre.

Non solo. Al suo interno c’è un vero e proprio appartamento dove l’artista ha vissuto per lunghi periodi durante i lavori di realizzazione del Giardino dei Tarocchi.

Non manca nulla. Dalla cucina alla camera da letto ai lampadari.

Tutte le superfici sono ricoperte da tasselli di specchi che rifrangono ovunque la luce, frantumano lo spazio e lo dilatano, moltiplicano la nostra figura. Ci rimanda una sensazione di meraviglia.

Ma anche di incredulità per come sono stati realizzati oggetti di uso comune, ci sembra quasi di essere in una dimensione altra.

All’interno cercate il Carro ed il Giudizio.

L’Imperatore, la Torre di Babele

Alle spalle dell’Imperatrice non poteva che esserci l’Imperatore, forse la struttura più aderente alle linee sinuose e irregolari di Gaudì.

L’Imperatore e la Giustizia | ©Fabio Magno

È l’Arcano del potere maschile: simbolo di organizzazione e aggressività, figura che ci ha dato la medicina e al tempo stesso la guerra. Anche nell’Imperatore si entra: si attraversa il boschetto di colonne una diversa dall’altra, si sale sulla terrazza per ammirare dall’alto il Giardino e la campagna intorno.

E poi, ancora più indietro, la Torre di Babele. Rappresentata nelle forme di una classica torre merlata – ma che belle le finestre una diversa dall’altra ed il rivestimento – è scoperchiata, spaccata alla sommità dalla scultura in metallo di Jean Tinguely che rappresenta il fulmine. La Torre di Babele così raffigurata è la rottura degli schemi mentali per poter guardare oltre.

La Torre di Babele | ©Fabio Magno

Il Giardino dei Tarocchi – La Scelta

Ci addentriamo seguendo il vialetto segnato per andare a trovare la Scelta ovvero la carta degli Innamorati.

L’artista ha scelto di raffigurarli come Adamo ed Eva, la prima coppia dell’umanità, che hanno fatto la prima scelta. La scelta può essere giusta o sbagliata: questo non toglie che – secondo il pensiero della Saint Phalle – uno sbaglio possa portarci comunque a conoscere meglio noi stessi.

La Scelta (gli Innamorati) | ©Francesca Boccini

Il Giardino dei Tarocchi – il Profeta, l’Oracolo, il Gatto

Intorno a quest’opera ne gravitano tre, minori: il Profeta, l’Oracolo e il Gatto, tenero omaggio all’amico e collaboratore Ricardo Menon.

Il Giardino dei Tarocchi – La Giustizia, l’Eremita, la Stella

Siamo ormai sul lato opposto del Giardino. Per prima incontriamo la Giustizia. In questo arcano Niki mette l’accento sulla conoscenza di noi stessi per giudicarci in maniera più obiettiva possibile e confrontarci con i nostri lati oscuri. Solo così è possibile giudicare il mondo esterno a noi, con occhio compassionevole.

Le fanno da corollario l’Eremita – le lezioni più importanti si imparano con il cuore – e la Stella. Raffigurata tradizionalmente nelle fattezze di una bellissima ragazza nuda sulla riva di uno stagno, simboleggia Bellezza e Verità che rimandano al significato più completo di Vita, “di colei che conosce le leggi segrete dei cieli e della terra”. L’artista in questo caso ha deciso di raffigurare la carta come fontana con al centro una figura femminile che porta in ogni mano una brocca da cui zampilla l’acqua. È bella allegra vitale.

Il Giardino dei Tarocchi – L’Impiccato, il Papa, il Sole

L’Impiccato | ©Fabio Magno

Ritorniamo sui nostri passi per incontrare l’Impiccato. Nell’immaginario collettivo richiama visioni violente, in realtà è colui che appeso per un piede a testa in giù guarda il mondo da una prospettiva diversa, nuova. Entrate e vedrete.

Il Papa, la saggezza spirituale e il Sole, la forza vitale, quello che consente la vita. Niki de Saint Phalle lo ha raffigurato come un uccello, la creatura che – volando – si avvicina più al cielo, lasciandosi ispirare dagli uccelli della tradizione messicana e degli Indiani d’America.

Stiamo giungendo verso la parte conclusiva del Giardino dei Tarocchi dove dobbiamo inoltrarci per poi ritornare indietro.

Il Giardino dei Tarocchi – la Morte, il Diavolo, il Mondo

In questi ultimi tre spiazzi incontriamo per prima la Morte. Il grande mistero della Vita raffigurata nelle vesti della Mietitrice su di un cavallo dal manto trapuntato di stelle. È anche la carta del rinnovamento: con il taglio, le colture rinascono più prospere di prima.

La Morte | ©Francesca Boccini

Il Diavolo che rappresenta il Magnetismo, la forza occulta e l’attrattiva che esercita sull’uomo.

Niki de Saint Phalle vi ha individuato anche la dipendenza da sostanze tossiche e la conseguente perdita di libertà per chi ne fa uso.

Ammette di aver vissuto un momento travagliato nella realizzazione di questa singola opera “Ho avuto visioni in cui centinaia di diavoli circondavano la Sfinge e temevo di essere attaccata”.

Ma al tempo stesso ha un significato positivo: conoscere le proprie debolezze è l’unico modo per avviare un cambiamento positivo.

Il mondo

In fondo al Giardino troviamo il Mondo. Una meravigliosa figura femminile a braccia spiegate sta in equilibrio su una forma ovale con un serpente che le sta avvolgendo una gamba.

È un’opera meccanica creata insieme al marito Jean Tinguely, quindi ruota, continuamente.

Qualcuno vi vede la tecnica a sostegno del mondo che a sua volta sorregge l’uomo. Per Niki è la rappresentazione dello splendido mondo interiore. Nell’interpretazione tradizionale simboleggia la bellezza della vita.

Il Mondo | ©Francesca Boccini

Così giungiamo in fondo a un luogo veramente singolare dove l’arte polimaterica, colorata, divertente di Niki de Saint Phalle si fonde in maniera armonica con la natura leggermente aspra di questo angolo di Maremma, come nella migliore tradizione dei giardini d’artista.

Lo stretto rapporto tra arte ed architettura è lampante nelle opere percorribili e visitabili.

La Temperanza e la Maremma | ©Fabio Magno

L’elemento femmineo è ovunque: le donne di Niki de Saint Phalle ricordano, nelle loro linee tonde dai fianchi abbondanti, le statue paleolitiche della Madre Terra. Queste opere rappresentano probabilmente la summa di un percorso artistico iniziato da Niki negli anni ’60 con le Nanas, rappresentazioni femminili a grandezza naturale.  


Il Giardino dei Tarocchi – I sapori nei dintorni

Imbeccati da un amico del posto, ci siamo dedicati un pranzo che più km 0 di così non si può. Abbiamo mangiato all’agriturismo La sosta di Pescia Romana: una cucina genuina fatta di prodotti stagionali provenienti dal loro orto o comunque da aziende del territorio.


Il Giardino dei Tarocchi – Info utili

Ecco gli orari e i giorni per programmare la tua visita al Giardino dei Tarocchi. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa e ottieni il percorso

  • Il Giardino dei Tarocchi. Dal 1 Aprile al 15 Ottobre. Aperto dal lunedì alla domenica, orario dalle 14:30 alle 19:30. Biglietto: intero € 12, ridotto € 7 (studenti e over 65), gratuito per i bambini di età inferiore a 7 anni. Prenotazione on line obbligatoria. È possibile acquistare il biglietto on line prima della visita.

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