Murales di Ostiense. Alla scoperta dello street art district.

I murales di Ostiense sono tantissimi. Dopo la nostra passeggiata nel quartiere dalla Basilica di San Paolo fuori le mura alla Porta, abbiamo deciso di dedicare un articolo solo alla scoperta del volto colorato del quartiere che gli è valso il titolo di street art district.

A chi è piaciuta la nostra passeggiata tra i murales di Tor Marancia (leggi qui l’articolo), troverà in queste pagine un nuovo capitolo dedicato alla street art romana.

Ostiense è stato uno dei primi quartieri di Roma dove i grandi murales hanno iniziato a comparire, infondendogli una forte connotazione e accompagnandolo nella ricerca della sua nuova identità.

Già negli anni ’90 aveva dimostrato un’anima underground. Avevo 2 compagni di classe che la sera spesso “evadevano”, misurandosi con le grandi dimensioni della parete e la bomboletta. Prediligevano i muraglioni della metro, e di nascosto.

I murales di Ostiense che vediamo lungo il nostro percorso, invece, nascono spesso all’interno di progetti culturali di riqualificazione urbana e festival tematici che si sono susseguiti dal 2010, o su iniziativa di privati.

Angoletti colorati di Ostiense | ©Francesca Boccini

Colorano un quartiere dove hanno imperato per decenni scale di grigi e comunicano significati.
La street art è forma d’espressione artistica e quindi trasmette messaggi. E sono sempre di più i luoghi in cui lo fa recuperando spazi urbani per restituirli ai cittadini.

Murales di Ostiense – Via Ostiense

GAIA, Il piccone demolitore e risanatore

Abbiamo già incontrato lo street artist newyorkese nel museo a cielo aperto di Tor Marancia e la sua capacità di raccontare il luogo sintetizzando gli elementi più riconoscibili ed inserendoli in atmosfere surreliste.

Il piccone demolitore e risanatore di GAIA | ©Fabio Magno

In via Ostiense 333, un po’ sacrificato dietro un distributore di benzina, sta il suo murale che ci riporta alla memoria gli spazi della pittura metafisica di De Chirico.

C’è dentro la sua visione di questo angolo di Roma e della sua storia attraverso simboli facilmente riconoscibili. Anche se alcuni sono oggi coperti.

C’è il palazzo della Civiltà e del Lavoro fuso con la facciata del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. In primo piano c’è una Nuvola di Fuksas “in costruzione” e al centro campeggia una delle statue che il razionalismo ha disseminato in città: dal Foro Italico all’EUR.

E poi ci sono delle banane stramature e sullo sfondo un’abbozzo di statua che prende a picconate un cavallo.

L’opera è stata realizzata con vernici ecologiche nel 2013 all’interno del progetto Avanguardie Urbane di 999Contemporary.

Murales di Ostiense – Sam3, Senza Titolo

All’altezza della Basilica di San Paolo fuori le mura, si può ammirare la grande sagoma di Sam3.

Senza titolo di Sam3 | ©Francesca Boccini

Si sta forse procedendo alla sua copertura? Non so, ma oggi purtroppo non si può godere a pieno dell’opera. Raffigura la sagoma di uomo completamente trapuntato di stelle, che regge in mano un mondo dove altre figure rincorrono una preda che non si vede più. Quasi un’entità divina che osserva, con ironia, cosa combina l’umanità.

È un’opera del 2012 realizzata all’interno dell’Outdoor Festival.

Blu, Senza Titolo

Su via Ostiense, al civico 122, non gode di ottima salute l’opera di uno degli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale, che ha sempre dimostrato grande sensibilità verso temi politico-sociali. Il murale è stato realizzato nel 2012, dono dell’artista all’ex studentato occupato Alexis.

Murale di Blu all’ex centro Alexis | ©Francesca Boccini

Blu ha raffigurato una moltitudine di auto gialle incatenate tra loro e chiuse da un lucchetto, simbolo di schiavitù. Il centro era intitolato ad Alexis Grigoropoulos, ragazzo di 15 anni ucciso da un poliziotto in pattugliamento notturno ad Exarchia, quartiere universitario di Atene.

Un particolare | ©Francesca Boccini

 Nel 2017 è stato dichiarato pericolante e sgomberato. Da allora, nonostante un progetto di riqualificazione presentato, l’edificio appare in stato di totale abbandono.

Gaucholadri, Fuga de capitales

Una premessa è fondamentale. Questo sottopasso, così come quello di via delle Conce è una concentrazione unica di murales. Ce ne sono stati e ce ne sono tanti. E non sempre godono di ottima salute.

Nel sottopasso lungo via Ostiense si trova quest’opera del duo di artisti argentini, la cui produzione è caratterizzata un’immagine (il più delle volte un’ombra nera) accompagnata da poche parole che ne spiegano il significato.

Fuga dei capitali di Gaucholadri | ©Francesca Boccini

La Fuga dei capitali, quale effetto (o causa?) della crisi globale sta tutta in un elicottero che in attesa di decollare. Mi aspetto di vedere da un momento all’altro giungere un uomo coi borsoni pieni di soldi!

L’opera è stata realizzata con vernici ecologiche, nel 2013, all’interno del progetto Avanguardie Urbane curata da 999Contemporary.

Murales di Ostiense – Via di Libetta

Sulla strada simbolo della movida di Ostiense, troviamo due opere.

Agostino Iacurci, La conquista dello spazio

Artista poliedrico che si è misurato con la pittura tradizionale, l’illustrazione e la scultura realizza questo lungo murale all’interno del Outdoor Festival nel 2010.

In un luogo di passaggio, l’artista ha raffigurato il suo protagonista, unico volto e spettatore, tra una miriade di gambe che solcano pozzanghere nella totale indifferenza, anche della strana creatura che le abita.

La conquista dello spazio di Iacurci | ©Francesca Boccini

Brus, Senza titolo

Alla fine della via, l’opera di Brus, artista della scena romana che incentra la sua ricerca sul lettering.

Calligrafismo di Brus | ©Francesca Boccini

In questo murale, realizzato per l’edizione 2012 di Outdoor Festival, si sofferma su caratteri gotici, utilizzati per comporre le citazioni di diversi fotografi famosi.

Un particolare | ©Francesca Boccini

La fotografia è rappresentazione fedele della realtà, le parole fanno sì che le immagini si creino direttamente in noi. In un gioco di rimandi tra la scrittura e la fotografia, si esprime la comune unità d’intenti dei due mezzi: raccontare per immagini.

Murales di Ostiense – Via del Commercio

Diamond+Solo, Fuoco Fatuo

Ti cattura, sul muro perimetrale dell’Eni-Italgas, Fuoco Fatuo di Diamond e Solo. Artisti della scena romana, il primo conosciuto per la forte ispirazione Art Nouveau delle sue immagini ed il secondo per la sua produzione incentrata sui super eroi.

Fuoco fatuo di Diamond e Solo | ©Francesca Boccini

In quest’opera, in collaborazione, nata all’interno del progetto Dominio Pubblico Millenials A®t Work – Ma®t nel 2019, i due artisti fondono il loro immaginario visivo.

Piccola curiosità: il felino blu che compare nel bicipite dell’eroina di Solo è Gaspardo, testimonial dell’Italgas per vent’anni. È un omaggio a Carlo Gaspardone, famoso pubblicitario che lo creò nel 1988.

Kid Acne, Paint Over the Cracks

L’imponente frase dipinta dall’artista originario del Malawi, oggi stabilitosi a Sheffield in Inghilterra, diventa uno slogan. “Dipingi sulle crepe” è un’esortazione alla creatività, ad utilizzare l’arte per riempire le fratture – non solo fisiche – della nostra società contemporanea.

Paint over the cracks di Kid Acne | ©Francesca Boccini

L’opera è stata realizzata nel 2011 all’interno dell’Outdoor Festival.

Murales di Ostiense – Via dei Magazzini Generali

Via dei Magazzini Generali | ©Francesca Boccini

JB Rock, Wall of Fame

26 volti, come 26 sono le lettere dell’alfabeto. Una galleria di personaggi famosi da leggere da sinistra a destra, dalla A di Alighieri alla Z di Zorro. Tra questi 26, 6 sono ritratti di persone care all’artista – tra cui la mamma alla lettera M.

Walk of Fame di JB Rock | ©Francesca Boccini

Può sembrare un divertente gioco di riconoscimenti, ma in realtà l’opera sottende un significato profondo.

La nostra mente, fin dalla più tenera età, impara ad associare volti e significati, proprio a partire dai legami più stretti, i familiari. Il volto ha quindi un potere comunicativo. Walk of Fame è una riflessione sul valore evocativo di un viso e la sua potenza iconica, al di là della componente emotiva del singolo osservatore.

Li riconosciamo perché sono miti contemporanei, fanno parte dell’immaginario collettivo, della comunicazione. La galleria, quindi, gioca su un duplice valore comunicativo: quello dello strumento primario di comunicazione – l’alfabeto – e quello visivo del mito.

Opera del 2010, realizzata all’interno dell’Outdoor Festival.

Sten • Lex, Black & White Power

Di fronte, a fare da contraltare ai personaggi famosi di JB Rock, il duo di artisti italiani realizzano una galleria di personaggi comuni, abitanti – immaginari – del quartiere e fruitori di passaggio, destinatari finali dei flussi di comunicazione nella nostra società.

Black & White power di Sten • Lex | ©Francesca Boccini

Sulla destra realizzano anche un logo, composto da una testa di pantera al cui interno traspare un volto di donna: due capisaldi della comunicazione pubblicitaria fusi insieme in un forte valore simbolico.

La loro produzione ha uno stile inconfondibile dove l’immagine si compone di minuziosi elementi grafici bianchi e neri così come appare nei volti della galleria di via dei Magazzini Generali.

Anche Black & White Power è realizzata nel 2010 all’interno dell’Outdoor Festival.

Omino71 e Mr. Klevra, murale sul palazzo di Cartoon Network

Praticamente è impossibile non vederlo. Ma se tante volte l’attenzione si fosse focalizzata in basso per ammirare i lavori di JB Rock e di Sten • Lex, basta alzare lo sguardo.

Lungo le facciate del palazzo, sede romana della Turner (proprietaria di Cartoon Network), i due artisti romani hanno realizzato un’opera ispirata a “amicizia, incontro e diversità”, in occasione del 25° anniversario del canale, nel 2017.

Cartoon Network di Omino71 e Mr. Klevra | ©Francesca Boccini

In un cosmo di personaggi cari alla nostra infanzia, ci sono richiami alla pittura murale più tradizionale. L’iconico incontro di indici è sicuramente quello più immediato e riconoscibile.

Murales di Ostiense – Via del Porto Fluviale

Axel Void, Nessuno.

Una donna di spalle è raffigurata sulla storica ferramenta Cantini che ha fornito gran parte del materiale edile per i cantieri del nascente quartiere Ostiense. È omaggio alla fondatrice della ditta a conduzione familiare e fonte d’ispirazione per l’artista e la sua pittura di sapore romantico.

Nessuno di Axel Void | ©Francesca Boccini

Nel tondo ha raffigurato una moltitudine di persone, ovvero tutti i lavoratori che hanno partecipato ai cantieri, alla costruzione del presente che viviamo. Il titolo dell’opera risponde alla domanda “chi è quella donna”, riferendosi al fatto che in pittura è sempre più importante il soggetto dell’autore.

Particolare | ©Francesca Boccini

Nessuno è stato realizzato da Axel Void, artista nato a Miami da madre haitiana e padre spagnolo, e cresciuto in Spagna dove la sua formazione è stata fortemente influenzata dalla pittura tradizionale.

L’opera rientra nel Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival del 2014.

Agostino Iacurci, Fish‘n’Kids

Una seconda opera di Iacurci fa capolino sulla facciata del palazzo dove si trova la storica pescheria del quartiere.

Come se fosse immerso in un grande acquario urbano, il nuotatore sembra immerso in un’armoniosa convivenza con i pesci. Ma l’immagine pacifica creata da Iacurci stride.

Fish’n’Kids | ©Francesca Boccini

Sia perché a destra e a sinistra emergono braccia che sembrano implorare soccorso. Sia con il negozio sottostante, che il pesce lo vende.

Il significato sotteso dell’opera è che la creazione di un nuovo contesto urbano è possibile, ma per farlo è necessario un occhio critico sul mondo.

L’opera è stata realizzata all’interno dell’edizione 2011 dell’Outdoor Festival.

Iena Cruz, Hunting Pollution

È coloratissimo, è magnetico, crea un forte impatto emotivo nel passante.

L’opera di uno degli artisti italiani più sensibili al tema ambientale, Iena Cruz, realizzata su uno dei palazzi all’incrocio con via delle Conce, è il più grande murale green d’Europa.

Lo hanno definito il murale mangia-smog perché realizzato con Airlite, una speciale vernice ecologica che cattura le sostanze inquinanti e le distrugge, grazie ad una reazione simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante.

Il protagonista è un airone tricolore, specie in via di estinzione, dalla doppia chiave di lettura.

Ha appena catturato una preda in un mare fortemente inquinato: è quindi vittima dell’impatto ambientale. Ma sarà anche purificatore di uno degli incroci più inquinati del quartiere, o forse di Roma.

Il progetto è del 2018 ed è stato sostenuto dalla no-profit Yourban2030 che ha intenzione di ripetersi in altre località, sempre con lo stesso messaggio: uno sviluppo sostenibile è possibile e l’arte può farsi portatrice di una consapevolezza collettiva. 

Nel 2020 Yourban2030 ha realizzato Outside In, un nuovo murale green in collaborazione con il Circolo Mario Mieli, il patrocinio del Municipio VIII di Roma ed il sostegno dell’Ambasciata Olandese in Italia. Un’opera della street artist olandese JDL omaggio al movimento LGBTQ+ e alla figura di La Karl Du Pignè personaggio simbolo della comunità LGBTQ+ e uno dei pilastri del Circolo Mario Mieli.

Outside In di JDL | ©Fabio Magno

Si trova in Largo Beato Placido Riccardi presso l’Istituto tecnico Armellini.

Blu, Senza Titolo

Dall’altra parte di via del Porto Fluviale, un’opera circondata da mille polemiche. Siamo davanti all’ex caserma dell’Aeronautica, occupata dal 2003 da alcune famiglie e che nel 2009 era stata dichiarata inagibile.

Facciata dell’ex caserma dell’Aeronautica di Blu | ©Francesca Boccini

Nel 2013 il coordinamento cittadino lotta per la casa ha invitato Blu a realizzare uno dei più potenti murales della città.

Una miriade di volti, dagli occhi neri delle finestre, si affaccia dalle pareti con i colori acidi caratteristici della sua produzione. È come se fossero le decine di persone che al tempo stesso proteggono e animano questo posto dove hanno trovato casa.

Abbiamo detto poco sopra che l’artista è particolarmente sensibile alle tematiche politico-sociali. Infatti è tornato l’anno successivo per realizzare una seconda opera. Un grande veliero dalle gru al posto degli alberi: nave in difficoltà tra le onde e cantiere operoso. Un’immagine apocalittica con decine di uomini che cercano di mettersi in salvo. Una città che rischia di affondare.

Carlos Atoche, La Caduta dei Giganti

Sul muro di cinta vediamo il lungo murale dell’artista sudamericano, ormai romano d’adozione. Vi sono raffigurate teste di statue classiche in un mare blu dove i pesci nuotano imperturbabili.

La Caduta dei Giganti di Carlos Atoche | ©Francesca Boccini

Tutti i poteri sono passeggeri, è la forza della natura che resiste”, con queste parole l’artista ha descritto la sua opera. Le teste di statue sono simbolo del potere decaduto e della gloria dimenticata. L’unica forza che rimane sempre è quella della Natura ed il suo impulso vitale.

Murales di Ostiense – Via delle Conce

Herbert Baglione, Senza Titolo

Su una lunghezza di 30 metri si svolge l’opera di questo artista di San Paolo tutta rivolta alla solitudine ed al distacco degli individui nella società contemporanea. Le sue eleganti figure, dallo sguardo coperto o volte di spalle, galleggiano in una sorta di mare nero. Sembrano vicine, ma in realtà distanti una dall’altra.

Senza titolo di Herbert Baglione | ©Francesca Boccini

È possibile invertire questa rotta, ma la città deve farsi comunità, invece che tessuto di anonimità.

L’opera è stata realizzata all’interno dell’Outdoor Festival, edizione 2011.

Isiderio, Elvis

Siamo stati fortunati. Quando abbiamo fatto la nostra passeggiata (ad aprile), quest’opera era stata realizzata da pochissimi giorni.

Isiderio è un collettivo di giovani artisti le cui parole d’ordine sono passione, amore e creatività. Il mondo è universo e i giovani, stelle che vogliono e hanno bisogno di brillare. Di realizzare i propri sogni.

Elvis di Isiderio | ©Francesca Boccini

Sono di Montesilvano, vicino Pescara. Ma di passaggio a Roma, hanno trovato un muro vuoto in via delle Conce, piccolo tempio per gli street artist.

Il proprietario della parete è un amante della musica anni ’60. Per questo hanno scelto di raffigurare Elvis. L’aforisma della leggenda del rock si sposa perfettamente con la loro filosofia.

Isiderio è un bel gioco di parole. Contiene in sé sidus, la parola latina per stella. Ogni ragazzo ha in sé una stella, deve solo trovare il modo di farla brillare. L’anagramma di Isiderio = Dire di sì. In quel “sì” è compreso tutto il sostegno che possono dare a chi ha voglia brillare.  

Di fronte, due opere una accanto all’altra.

Sten • Lex, Senza Titolo

È una dei tanti volti in bianco e nero con cui il duo di artisti ha arricchito Roma. Qui siamo davanti ad uno dei locali storici delle notti romane, il Rising Love e l’opera è del 2011.

Le opere di Sten • Lex e di MTO al Rising Love | ©Francesca Boccini

Sten • Lex è un duo di artisti italiano, pionieri della tecnica dello stencil graffiti in Italia.

A partire dal 2010 iniziano ad utilizzare il stencil poster, un procedimento che prevede l’affissione di un poster ed il suo ritaglio. La matrice che rimane incollata alla parete viene dipinta di nero ed infine distrutta. Per lo più lasciano che ciò avvenga attraverso gli agenti atmosferici.

Senza titolo di Sten • Lex | ©Francesca Boccini

Man mano che la matrice scompare, appare l’opera finale. La particolarità della tecnica sta nel fatto che, pur essendo il poster un prodotto seriale, la matrice è distrutta e non può essere replicata. L’opera diventa un unicum.

In un primo periodo Sten • Lex hanno impiegato personaggi famosi come il tenente Colombo, in questa seconda fase le immagini riprodotte vengono perlopiù da annuari degli anni ’60 e ’70.

MTO, La Casa di Silvio

Accanto all’opera di Sten • Lex, si intravede – causa impalcatura – l’opera dell’artista berlinese che evoca il più famoso dei Silvio. La figura un po’ buttafuori un po’ pappone, sull’exit door di uno dei locali notturni più celebri di Roma e l’insegna luminosa Il Bunga Bunga (oggi rimossa) lasciano poca fantasia all’interpretazione.

La Casa di Silvio di MTO | ©Francesca Boccini

Ostiense è veramente uno street art district. Un museo a cielo aperto dove non si può fare a meno di continuare a guardarsi intorno per scoprire continuamente opere nuove. Alcuni murales di Ostiense che abbiamo visto e raccontato lungo la nostra passeggiata sono ormai storiche (e alcune accusano il passare del tempo). Ma il quartiere è vivo ed in continuo fermento: è una fucina artistica che continua a produrre.


I murales di Ostiense – I sapori nei dintorni

Girare. guardare, perdersi e ritrovarsi. Alla fine porta sempre ad una gran fame.

In fondo alla nostra passeggiata per il quartiere Ostiense, trovi i nostri consigli su alcuni posticini da non perdere in zona.


I murales di Ostiense – Info Utili

Ecco quanto ti serve per programmare la tua passeggiata a Roma alla scoperta dei murales di Ostiense. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa qui sotto e ottieni il percorso.

I murales sono sempre lì, giorno e notte.

Il bello della street art è che le opere si possono visitare in qualsiasi momento, in totale libertà!

Clicca sulla mappa accanto per ottenere il percorso della nostra passeggiata.

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I murales di Tor Marancia a Roma. Museo a cielo aperto. - Love Live Local 4 Maggio 2021 - 3:13 pm
[…] In città […]

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