Vitorchiano. Visita al Borgo Sospeso.

Il nostro itinerario tra 3 borghi da vedere assolutamente vicino a Viterbo inizia da Vitorchiano.

Nominato nel 2019 tra I Borghi più belli d’Italia e Terra Fedelissima all’Urbe dal XIII secolo.

Che significa? Ve lo diremo fra poco.

Vitorchiano è un centro il cui nucleo più antico, all’interno di una cinta muraria perfettamente conservata, si affaccia in maniera spettacolare da uno sperone di roccia tufacea nel punto di convergenza di due gole.

Il nome si fa derivare dall’unione di Vicus ed Orchianum identificando così un forte legame tra questo e la città etrusca di Norchia, nei pressi di Vetralla.

Come tanti altri borghi di questo territorio, è passata dalla dominazione etrusca a quella romana, subendo le invasioni barbariche ed entrando poi, durante il Medioevo, nelle lotte intestine fra il Pontificato e Viterbo.

Nel Duecento, in particolare, si fecero più violente. Risale al 1232, quando Vitorchiano era feudo della Chiesa, la conquista e la devastazione da parte di Viterbo. I costi da sostenere per la ricostruzione erano così alti, che lo Stato Pontificio chiese l’aiuto del Tesoriere, Giovanni Annibaldi.

Per concedere i fondi volle in cambio il castello. Fece seguire quindi un’opera di fortificazione delle mura che rese Vitorchiano inespugnabile. Ma gli abitanti mal sopportavano il suo governo.

Non ricevendo risposte da Roma, i Vitorchianesi – pur di liberarsene – misero insieme la somma da rifondere al governatore. Era il 1267 e l’Urbe credeva di aver perso la città, quando invece Vitorchiano giurò la sottomissione a Roma.

Ecco perché fu nominata “Terra Fedelissima all’Urbe” e ricevette vari privilegi: oltre alle esenzioni fiscali, infatti, poté aggiungere S.P.Q.R. al proprio stemma, fregiarsi della Lupa Capitolina e usare il motto “Sum Vitorclanum castrum membrumque romanum”.

Ma ancora oggi il privilegio più grande è rappresentato dal fornire gli uomini che costituiscono la Guardia Capitolina.

Vitorchiano – lo Spinario

Davanti alla porta principale – porta Romana – sulla sinistra, troviamo una statua che probabilmente non ci è nuova.

Si tratta dello Spinario ovvero Marzio, un giovane del posto che, secondo la leggenda, vide l’esercito etrusco avanzare e immediatamente corse a Roma per dare l’allarme.

Marzio compì tutto il tragitto con una spina conficcata in un piede, ma non c’era tempo per fermarsi a toglierla.

Lo fece solo arrivato in città e consegnato l’importante messaggio.

L’atto valoroso e la postura particolare hanno fatto sì che questo soggetto conoscesse grande fortuna e venisse replicato già dall’antichità. Ne abbiamo uno splendido esempio in bronzo risalente al I secolo a.C., conservato ai Musei Capitolini. Uno in marmo datato I d.C. al British Museum. Se ne trova una riproduzione anche nella formella che Brunelleschi presentò, nel 1401, al concorso per la porta nord del Battistero di Firenze.

Questo esemplare di Vitorchiano è del 1979 realizzato da Luigi Fondi in pietra locale, il peperino.

Vitorchiano – il borgo

Se non avete mai visto L’Armata Brancaleone, vi consiglio di farlo. Sia perché è una pietra miliare della commedia italiana, sia perché Vitorchiano e le gole su cui affaccia ne sono state set.

Addentrandoci dalle mura si respira da subito quell’aria tipica che ritroviamo solo nei piccoli borghi italiani. La storia che si fonde alla cordialità degli abitanti del posto, la dimensione che ritorna umana, la suggestione dei piccoli dettagli che ci fa camminare con il naso all’insù.

Piazza Roma | ©Fabio Magno

Si arriva presto a piazza Roma.

Piazza Roma

Siamo nel cuore municipale di Vitorchiano dove il peperino da forma ad una splendida fontana a fuso del XIII. Da notare la delicata decorazione ad archetti della vasca e i simboli dei quattro Evangelisti che si affacciano dagli archetti come elemento decorativo da cui sgorga l’acqua.  

Alle sue spalle la il palazzo del Comune del XVI secolo con la torre dell’orologio.

Piazza Roma segna il punto di unione tra la parte più antica del borgo – il castrum – ed il successivo ampliamento.

Vi si accede attraverso la porta Madonna della Neve che prende il nome da una nevicata miracolosa che la imbiancò proprio nel mese di agosto.

Porta Madonna della Neve | ©Francesca Boccini

L’evento si ricollega alla più celebre nevicata del 5 agosto con la quale, sull’Esquilino, l’Eterno indicò a papa Liberio il luogo dove fondare la più antica basilica dedicata alla Vergine: Santa Maria Maggiore.

La porta è sormontata dallo stemma cittadino accompagnato dall’acronimo S.P.Q.R.

Vicoli e profferli

A Vitorchiano ci si perde volentieri tra i vicoli che zigzagano senza seguire uno schema simmetrico.

Il borgo mantiene perfettamente il suo aspetto medievale. Le case in blocchi di tufo, le stradine strette, i gradini consumati dal tempo e dai passi.

Tra queste stradine, quella che è stata il ghetto di Vitorchiano tra XVI e XVII secolo, oggi intitolata ad uno studioso della cultura ebraica – Biagio Ugolini – a cui la città diede i natali.

Ma qui ci sono due cose in più.

I vicoli spesso finiscono in un affaccio panoramico che lascia sbalorditi. Ed alcune case presentano ancora i profferli: elementi architettonici tipici del medioevo viterbese.

Una scala corre lungo la facciata della casa e porta ad una loggia al primo piano dove si apre la porta d’ingresso dell’abitazione vera e propria. Al di sotto si creava così l’ingresso ad uno spazio adibito per lo più a bottega, ma anche a stalla.

Il borgo di Vitorchiano ha ospitato, per un periodo nel 1250, Santa Rosa – la Santa Patrona di Viterbo. Una targa oggi indica la casa dove ha dimorato, in memoria dei miracoli qui compiuti. 

Casa di Santa Rosa | ©Fabio Magno

 Percorrendo i vicoli prendetevi qualche minuto per vedere la chiesa di Santa Maria Assunta (XIII secolo).

Santa Maria Assunta

All’esterno ci accoglie il campanile tipicamente medievale a tre ordini scanditi da monofore, bifore e trifore ed il bel portale gotico, la cui decorazione pittorica della lunetta – Assunzione della Vergine – è ancora leggermente visibile.

Ma non è l’ingresso principale.

La facciata presenta un lineare andamento a capanna, arricchito da un rosone ed un portale dalle linee classiche.

Facciata di Santa Maria Assunta | ©Fabio Magno

È come se, in qualche modo, si siano sovrapposti elementi romanici e gotici che alleggeriscono l’aspetto massiccio dell’edificio.

Interno della chiesa | ©Fabio Magno

L’interno, ad aula unica, presenta un timpano cuspidato dalle forme gotiche sull’altare maggiore che richiama quello sul portale laterale.

Sulla parete destra una cantoria e su quella sinistra il pulpito che rinforzano l’atmosfera gotica che si respira in questa chiesa. Notevole il crocefisso ligneo del XVI secolo.

Il Belvedere

Uno dei punti migliori per vedere Vitorchiano e comprendere a pieno perché sia definito “Il Borgo Sospeso” è il Belvedere: una vera e propria terrazza – dove si trova anche un comodo parcheggio.

Da qui è possibile ammirare Vitorchiano in tutto il suo splendore, illuminata dalla luce dorata del tramonto che ne esalta i colori caldi, naturali.

Le mura delle case costruite sulla roccia, con una sapienza da equilibrista, con lo stesso materiale sembrano creare un continuum con lo sperone, quasi fossero generate dal tufo stesso. Terrazzini fioriti sospesi nel vuoto, alcove di pace e bellezza, da invidiare.

È uno spettacolo della natura e dell’operato dell’uomo. Da vedere assolutamente!

Vitorchiano – il Moai

E qui si trova il Moai.

I Moai sono le monolitiche statue dell’Isola di Pasqua, enigmatiche ed affascinanti. Pensate che stupore trovarsene una di fronte, a migliaia di chilometri da Rapa Nui.

Nel 1990 una delegazione di Maori della famiglia Atan sono partiti dall’isola con una missione: sensibilizzare i paesi stranieri verso la loro cultura e raccogliere fondi per il restauro delle loro statue.

A Vitorchiano hanno incontrato il peperino locale: una pietra vulcanica con caratteristiche molto simili a quelle dell’Isola di Pasqua.

Ecco che, utilizzando la tecnica millenaria di cui sono eredi, hanno scolpito questo esemplare alto 6 metri, donandolo alla città.

Sulle funzioni dei Moai, ancora oggi, ci sono forse più domande che risposte. I discendenti Maori ne tramandano il significato più comune: di buon augurio, prosperità e benessere verso il punto in cui rivolgono lo sguardo.

Ecco perché sull’isola sono rivolti verso l’interno e, forse, qui è collocato sul versante opposto della gola, con lo sguardo rivolto verso il borgo.

Il 12 dicembre 2020 si è celebrato il trentennale della donazione del Moai alla città di Vitorchiano con una cerimonia in streaming ed il collegamento con i rappresentanti della famiglia Atan che lo realizzarono.  

Vitorchiano – Centro Botanico Moutan

Prima di proseguire il nostro itinerario tra questi tre borghi, vi segnaliamo che a Vitorchiano, in zona Pallone, si trova il Monastero delle Trappiste nella cui bottega si trovano dei prodotti da leccarsi i baffi ed un’altra meraviglia poco conosciuta: la collezione di peonie più grande e rara del pianeta.

La fioritura al Centro Botanico Moutan | ©Francesca Boccini

Simbolo di prosperità e buon auspicio, la peonia ha trovato in questo angolo alle falde del Monte Cimino un habitat ideale.

Un imprenditore viterbese, Carlo Confidati, affascinato da questo fiore di origine cinese, ne studiò in loco caratteristiche e le innumerevoli varietà, iniziando a piantarle all’inizio degli anni ‘90 prima nel suo giardino e poi qui.

Nasce quindi il Centro Botanico Moutan – Mu Dan in cinese indica la peonia arborea – dove oggi trovano casa oltre 250.000 piante di oltre 600 varietà diverse.

Il momento della fioritura, nei mesi di aprile e maggio, è uno spettacolo unico, veramente da non perdere.

Come in un quadro | ©Francesca Boccini

È possibile camminare nei 15 ettari del giardino immersi fra i meravigliosi colori ed il profumo indimenticabile delle peonie, sedersi, contemplarne la bellezza.

Proseguiamo verso il secondo dei tre borghi da vedere assolutamente vicino Viterbo: Bomarzo (qui trovi l’articolo completo).


Vitorchiano – I Sapori nei dintorni

Anche in questo nostro giro, abbiamo provato alcuni posticini molto buoni. Ve ne parliamo qui.


Vitorchiano – Info utili

Ecco quanto ti serve per programmare la tua visita. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa e ottieni il percorso.

Vitorchiano ed il Moai sono liberamente visitabili tutto l’anno.

Il Centro Botanico Moutan. Aperto tutto l’anno. Dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13 e dalle 14:30 alle 16:30.

Il periodo migliore per visitarlo è quello della fioritura, naturalmente, nei mesi di aprile e maggio.

Aprile e Maggio 2021: aperto tutti i giorni, festivi compresi, orario dalle 9:30 alle 18.

All’interno del Monastero delle Trappiste: uno shop di prodotti artigianali.

Ti è piaciuta la visita di Vitorchiano?

Ecco le nostre tips local in giro per Roma, o per un Fuori Porta da provare!

Cerchi altre idee per altri luoghi da visitare?

Commenta qui o contattaci sui social!

Usa #LoveLiveLocalIta #Localtrotters

❤️

Donazione

Se ti va, offrici un caffè!

Related posts

San Valentino: 5 idee per una giornata insieme.

Assisi: una giornata sulle orme di san Francesco

Presepe vivente 2023: i 10 da vedere nella Tuscia

1 commento

3 borghi vicino Viterbo. Cosa vedere, dove mangiare - Love Live Local 18 Dicembre 2020 - 3:53 pm
[…] Fuori Porta […]

Comments are closed.

Add Comment

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice. Leggi