Surf a Roma. [Allerta Spoiler!] Diciamolo subito: questo articolo non è strettamente per i surfisti – chiaro che se ci leggeste ne saremmo onorati! – ma è dedicato a chi ne sa meno, a chi vorrebbe conoscere dove poterlo praticare ed iniziare, a chi ne vorrebbe sapere qualcosa e non ha mai osato o più semplicemente ne è affascinato.
Perché a Roma il surf è local!
La scoperta è di quelle che non ti aspetti se non ti sei mai interessato alla cosa, se non hai mai camminato lungo il litorale romano in una giornata ventosa o se semplicemente non hai mai conosciuto il magnetismo di questa disciplina.
Ma è tutto vero! È il Financial Times ad ammettere che un turista straniero in arrivo a Roma, non penserebbe mai che insieme agli occhiali da sole, un panama e una macchina fotografica, farebbe bene a portarsi la tavola da surf.
La notizia comunque, almeno a Francesca, non dovrebbe stupire più di tanto.
È una vita che lo racconta! Era il 1998 ed all’ingresso di scuola, un gruppetto di ragazzi attendeva la campanella con i capelli umidi e le tavole caricate nel portabagagli di una Polo.
Dice pure che avrebbe dovuto dar loro più credito e guardarli con meno ironia (sarà un mea culpa!). Capire che anche lungo le coste di Roma è possibile cavalcare le onde.
Il surf è un’arte. E come tutte le arti vive da sempre dentro chi la serba, è una pulsione antica che ha a che fare con “la ricerca”, un viaggio perenne alla ricerca dell’onda.
Infilarsi la muta, spalmare la paraffina sulla tavola.
Quando compi quei piccoli e grandi rituali è come preparare lo spirito.
Cercare di misurare la lunghezza dei set e degli intervalli. Interpretare il mare. E sei ancora là, ad aspettare che accada qualcosa.
Il Surf a Roma, la passione.
Una volta ho sentito dire che tutti i surfisti sono un po’ oceanografi.
Credo sia in parte vero, ma la loro non è una scienza pura o fine a se stessa, lo scopo è capire le onde, il loro comportamento con l’obiettivo di surfarle. Per un surfista, in attesa sulla lineup, in fondo il punto è tutto qui.
Certo, come insegna la vita di mare, ci vuole conoscenza dei venti e dei fondali, capacità di lettura del meteo e pazienza. Tanta pazienza. Perché non siamo nell’oceano e la mareggiata non entra tanto facilmente. Ma arriva, soprattutto tra ottobre e marzo.
E allora ecco che è tutto uno studio della costa, un pregustare in anticipo l’impatto con l’acqua, un immaginare il tipo di approccio, quello giusto, quello più ragionevole, quello più ardito.
Come dicevo, è stata la sezione Globetrotter del Financial Times a segnalare che tra Torvajanica e Santa Marinella è un continuo susseguirsi di spot, raccontando che a Roma – oltre all’arte, alla cultura ed alla buona tavola – è possibile cavalcare le onde.
Hanno poi ripreso lo spunto tutte le testate nazionali, tg compresi, regalando a questa porzione di litorale laziale e alle tante scuole di surf che la puntellano, qualche minuto di meritata notorietà.
Meritata perché sono anni che queste piccole realtà lavorano con grande passione ed amore e finora lo hanno fatto in quasi totale assenza delle istituzioni. Perché il surf è uno sport “giovane”, almeno in Italia.
È sbarcato sulle nostre coste tra gli anni ’70 ed i primi anni ’80 e da pochissimo tempo è rappresentato da una federazione ad hoc. Il 2020 avrebbe dovuto segnare l’esordio di questa disciplina alle Olimpiadi di Tokyo. Aspettiamo l’estate 2021 per questo battesimo.
I campioni italiani.
Insomma, per approcciare il surf, Roma è sicuramente il posto adatto.
Basti sapere che in questo angolo di Tirreno hanno iniziato Alessandro Marcianò, Leonardo Fioravanti e Roberto D’Amico. Tre surfisti che hanno raggiunto l’olimpo dei grandi.
Marcianò affrontando la sua big mama nel 2018, un’onda di 18 metri a Nazarè, in Portogallo dove ogni inverno si dà appuntamento la comunità di big surf riders – i surfisti che cavalcano le onde giganti.
Fioravanti è stato il primo italiano a qualificarsi alla World Surf League nel 2017. Dal 1° aprile 2021 partecipa alla Rip Curl NewCastle Cup, in Australia, dopo essersi assicurato a marzo 2020 il primo posto al Sidney Pro Surf.
D’Amico è uno dei surfer italiani più titolati di sempre in contest internazionali. Il suo grande impegno è anche rivolto all’ambiente e alla tutela dei mari e delle spiagge.
Ma anche Valentina Vitale, 5 volte campionessa italiana shortboard e oggi allenatrice della nazionale italiana.
Valentina D’Azzeo campionessa italiana 2007 e istruttrice al Surf Expò che ha ispirato ed accompagnato in acqua tante giovani leve.
Perché il surf è uno sport per tutti: uomini e donne, grandi e piccini. E non c’è età per iniziare, per sentire scorrere l’adrenalina quando ci si alza sulla tavola e si prende velocità sull’onda, in simbiosi con il mare.
Ma ancor di più, il surf è uno stile di vita.
Uno stile di vita con le sue liturgie e i suoi paradossi, dove il desiderio di mostrarsi cammina in simbiosi con quello di essere soli, una seduzione che diventa devozione assoluta, dove tante esperienze diverse confluiscono insieme.
Perché chi si avvicina al surf lo fa il più delle volte perché ama l’elemento mare e stare in acqua. E come si fa con ciò che si ama, si rispetta.
Le Surf school e l’ambiente.
Non è un caso che la grande comunità dei surfisti abbia a cuore la pulizia delle spiagge. Dà voce alla grande battaglia per un mare pulito, sta puntando molto sull’abbattimento dell’uso della plastica e l’impiego di materiali ad impatto 0.
Roberto D’Amico con il suo #robycleanup ne è l’esempio più diretto, qui sul nostro litorale. Ma non l’unico.
Se abbiamo acceso un minimo la vostra curiosità sull’argomento, vi consigliamo di non perdervi uno dei momenti dove in cui è possibile vedere questa grande famiglia riunita: il Surf Expo.
L’evento di surf culture creato da Alessandro Marcianò, che dal 2000, nel mese di luglio si svolge sulla spiaggia del castello di Santa Severa. Qui, tra sole mare musica e campioni di livello internazionale, è possibile avvicinarsi al surf con dimostrazioni e lezioni gratuite.
Ma le iniziative per stimolare la crescita del surf da queste parti non si fermano qui. È dei primi di marzo la presentazione del progetto “Santa Marinella città del Surf” che ha visto riunirsi istituzioni ed associazioni per la realizzazione di un progetto ambizioso.
La creazione di 16 spot tra il castello di Santa Severa ed il Maragone dedicati al surf, ma anche al windsurf, al kite ed al sup. Con la realizzazione a Banzai – lo spot storico più famoso del litorale – di un’area accoglienza e di una struttura amovibile in legno, in parte locali attrezzati come spogliatoi e bagni, in parte gradinata per poter assistere alle gare anche di livello internazionale che già si svolgono su questo spot.
Dalla mia piccola esperienza con il mare e le istituzioni, un bel progetto come questo ha bisogno veramente di un grande in bocca al lupo!
Infine…
Chiudiamo con una news tutta da approfondire.
Ascoltando il Podcast di Tuttologic Surf su Spotify, in una chiacchierata con Leonardo Fioravanti – se abbiamo capito bene – ci sarebbe in vista il progetto di una Wave Pool.
Dove? Nei dintorni di Roma!
Surf a Roma – Info Utili
Ecco tutte le info con le scuole di Surf a Roma che abbiamo selezionato.
OSTIA
- Pettirosso Surf School, Lungomare Lutazio Catulo.
- Ostia Surf, doppia sede: estiva, presso Peppino a Mare Beach. Invernale, presso V-Lounge Beach.
- Asd Squid Surf, presso La Capannina.
FREGENE
- Barefoot Surf School, scuola itinerante. Oltre a Fregene, a Santa Severa, Santa Marinella, Cerenova, Circeo.
- Sogno del Surf School, scuola federale con surf camp in Portogallo.
- Point Break Fregene, Lungomare di Levante, 145.
SANTA MARINELLA
- Banzai Surf School, sono sullo spot storico di Roma. Riconosciuta e premiata dalla FISW come una delle migliori scuole surf in Italia.
- Malika Surf School, a Santa Severa, lungomare Pyrgi.
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