La Liguria è uno dei nostri posti del cuore e una passeggiata a punta Chiappa nel Golfo Paradiso è un’esperienza unica. Appena possiamo torniamo ad immergerci nel blu del suo mare, nel verde della sua vegetazione e nei colori delle sue abitazioni tipiche. Ci piace parcheggiare l’auto quando arriviamo e riprenderla quando ce ne andiamo. In mezzo cerchiamo di muoverci con mezzi alternativi (autobus, battelli, treno) e, lo avrete capito, ci piace camminare.
Oggi vogliamo portarvi a Punta Chiappa, quella lingua di roccia che si allunga dal promontorio di Portofino in un bellissimo mare dalle tinte che vanno dal turchese al blu profondo.
Se è estate, portatevi il costume da bagno e la maschera…sotto, c’è un mondo da vedere!
Abbiamo raggiunto Ruta in autobus e percorso a piedi la strada fino al delizioso borgo di San Rocco. Sappiate, comunque, che è possibile arrivare fin qui in auto.
Verso punta Chiappa – San Rocco
San Rocco è una frazione del comune di Camogli con due centinaia di abitanti ed il Premio Internazionale Fedeltà del Cane che si svolge qui da più di cinquantanni il giorno della festa patronale di San Rocco (16 agosto). Ogni anno vengono premiati i cani che si sono distinti per fedeltà, dedizione all’uomo e atti valorosi in situazioni difficili.
Perché San Rocco? Perché, secondo la tradizione, il santo che curava gli appestati, quando contrasse la terribile malattia, nessuno lo volle avvicinare. Pare che solo un cane continuò ad assisterlo, portandogli ogni giorno un pezzo di pane che rubava dal pasto del suo padrone. Ecco perché San Rocco è il protettore dei cani.
La piccola chiesa barocca, punto di partenza della nostra passeggiata, si trova in un punto panoramico da cui si domina tutto il Golfo del Paradiso. Vi consigliamo una breve sosta sulle panchine sotto i pini marittimi per godervi questo spettacolo.
Il sentiero verso punta Chiappa
Da questa piazzetta imbocchiamo via Mortola, primo tratto che ci porterà fino a Punta Chiappa. Percorreremo un sentiero di 2 km e mezzo per lo più ombreggiato, con bellissimi affacci sul mare. Lo definiremmo un trekking turistico, senza grandi difficoltà. Meglio comunque evitare le infradito da mare.
Questo itinerario è uno dei tanti che si possono percorrere all’interno del Parco di Portofino. Dal momento che gli altri si inerpicano su per il promontorio, questo è l’unico alla fine del quale è possibile fare il bagno.
Se portate con voi sempre la vostra bottiglia, sappiate che all’inizio e a metà circa del percorso le potrete riempire.
Incontriamo quasi subito Mortola, un piccolo gruppo di case tipicamente colorate come tutte da questa parti. Ci sono circa un migliaio di gradini da fare, ma sono in discesa, almeno all’andata.
Questa porzione, direi estrema, di terra è stata abitata fin da tempi antichi. Lo dimostra il successivo piccolo borgo che attraversiamo. Il suo cuore è la deliziosa chiesa romanica di San Nicolò di Capodimonte.
San Nicolò di Capodimonte
Una prima abbazia era stata costruita in quest’area già nel 345 (in zona Chiesa Vecchia), l’edificio attuale risale all’anno 1000. Anche qui c’è una bella terrazza per riposarsi e godersi il panorama, guardarsi intorno e respirare aria salmastra e sensazione di pace.
La Tonnarella
Nello specchio di mare sotto San Nicolò, a 400 metri da Punta Chiappa, ogni anno la Cooperativa dei Pescatori di Camogli cala la Tonnara.
È una delle ultime in Italia e l’unica sopravvissuta nel Nord Tirreno.
Lo si fa dagli inizi del 1600, stando ai documenti. Probabilmente è ancor più antica.
In realtà si tratta di una Tonnarella – una tonnara più piccola – di 340 metri destinata alla pesca dei pesci di passaggio, non solo dei tonni, che sono diventati sempre più rari, come altrove.
Si cala ad aprile e si toglie a settembre. Ma già a dicembre iniziano i preparativi.
Le reti che, una volta erano erano fatte con la Lisca – un’erba che cresce sul Promontorio di Portofino – oggi sono in fibra di cocco. Sono sostenibili perché a fine stagione vengono tagliate e abbandonate in mare come cibo per i pesci. I cavi vengono ancora realizzati a San Fruttuoso secondo sistemi antichi.
È la seconda che siamo riusciti a vedere durante le nostre uscite. La prima volta è stata a Favignana.
Il Mulino
Proseguiamo ancora, lungo la nostra discesa nella macchia mediterranea, fino a località Il Mulino. Qui, fin dal medioevo, era presente un mulino ad acqua dove gli abitanti della zona venivano a macinare il grano, frangere le olive e la corteccia dei pini da cui si ricavava la tintura per le reti.
Il sentiero passa tra giardini e case arroccate sul mare. Qui si trova una trattoria con vista mozzafiato, da Drin, la prima aperta in zona, nel 1947. Prende il nome dal primo proprietario ed ancora la gestiscono gli eredi.
Località Il Mulino | ©Francesca Boccini Località Il Mulino vista dal mare | ©Fabio Magno
A questo punto il sentiero si fa pianeggiante. Siamo in località la La Foce. Una grande rientranza naturale nella roccia dove venivano conservate le attrezzature per la pesca, stese le reti ad asciugare e tirate in secca le barche.
Porto Pidocchio verso punta Chiappa
Siamo arrivati nei pressi di porto Pigheüggio (Pidocchio) dove oggi è l’imbarcadero per i traghetti che fanno la spola da e per Camogli.
Località La Foce | ©Fabio Magno Porto Pidocchio | ©Francesca Boccini
È superfluo dire che la comunità che ha abitato questi luoghi fino allo spopolamento degli anni ’60 fosse prevalentemente costituita da pescatori, che traevano la loro sussistenza dalla grande ricchezza di questo mare.
Da qui iniziava ad ogni tramonto la pesca con le lampare.
Anche qui passiamo davanti a due ristori, la trattoria da Spadin e l’Ittiturismo Castel Dragone. Purtroppo per noi era un lunedì ed un orario in cui più che altro si fa merenda, quindi non abbiamo avuto modo di provarli (uffa!). È sempre un buon motivo per tornarci.
Dopo un paio di rampe in salita, finalmente, si apre al nostro sguardo la meta. Siamo arrivati a Punta Chiappa.
Punta Chiappa
Questa lingua di roccia che si allunga nel blu del mare è uno dei panorami a cui siamo affezionati: ci infonde la grande bellezza del mare che si apre davanti a noi.
Consigliamo vivamente un bel bagno (o tanti)… La gioia di tuffarsi, immergersi, ritornare su e rituffarsi, ci fa ritornare bambini un po’ tutti. La spiaggia di scogli è attrezzata con una scaletta per scendere a pelo d’acqua ed una cima per aiutarsi nella risalita. Non si tocca, ma questa forse è la cosa più bella. Appena vi immergete un pelo sotto l’acqua, riuscite a vedere quanto può essere vivo il nostro mare.
Scorcio di mare | ©Fabio Magno Altare | ©Fabio Magno Spiaggia | ©Fabio Magno
Festa della Stella Maris
A Punta Chiappa c’è un altare ancora in uso. Dal 1924, ogni prima domenica di agosto, dal porto di Camogli parte una suggestiva processione. Si celebra la festa della Stella Maris, la Madonna che protegge pescatori e naviganti.
Imbarcazioni di ogni tipo, accompagnate da u Dragün, lo storico veliero simbolo di Camogli, giungono qui dove il parroco di Camogli alle 11 celebra la messa e la benedizione delle barche.
In questo 2020 la Festa della Stella Maris si svolgerà in tono minore. Si svolgerà la tradizionale processione in mare, ma la funzione sarà celebrata in basilica a Camogli.
Una volta soddisfatta la nostra sete di acqua salata, ci siamo preparati per il ritorno, perché stavolta è tutto in salita. Abbiamo percorso tutto il sentiero a ritroso e, una volta tornati a San Rocco, abbiamo imboccato il sentiero che porta a Camogli. Un altro bel percorso (in discesa) tra uliveti, orti e case che ti porta dritto nel borgo.
Per chi ne ha avuto a sufficienza di camminare, ricordiamo che a porto Pidocchio è possibile imbarcarsi per tornare a Camogli in traghetto.
Passeggiata a Punta Chiappa – I sapori nei dintorni
È bastato il tempo di percorrere il lungomare di questo meraviglioso borgo marinaro e ammirare un tramonto che tingeva il cielo di mille sfumature, per decidere di mangiare qualcosa prima di rientrare. Tra l’ampia varietà che propone, abbiamo optato per la trattoria Lo Spuntino che, senza troppi fronzoli, propone piatti della tradizione ligure e a base di pesce, acquistato dalla cooperativa dei pescatori di Camogli. La perfetta conclusione di una giornata spettacolare. Soprattutto siamo rimasti incantati, alla fine del pasto, da un ragazzo dello staff che ci ha fatto assaggiare i liquori creati da lui con le erbe raccolte sul posto. Ci ha conquistati!
Info utili
Ecco ciò che ti serve per programmare la tua passeggiata a punta Chiappa. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa e ottieni il percorso.
Battello di Golfo Paradiso. Se preferite raggiungere Punta Chiappa o ritornare a Camogli comodamente.
La comunità di punta Chiappa. Il sentiero è percorribile tutto l’anno, senza vincoli.
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