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Favignana: alla scoperta dell’isola con i locals.

di Francesca Boccini
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Favignana

Favignana è un’isola che ti ruba il cuore.

Abbiamo avuto la fortuna di andare alla sua scoperta con amici del posto. Ed è stata una di quelle esperienze meravigliose a cui ripensi sempre quando hai voglia o bisogno di evadere.

Chiudi gli occhi e ti immergi di nuovo nelle sfumature spettacolari del suo mare, nella bella sensazione di libertà dell’affacciarsi dalle sue scogliere, nei sorrisi dei favignanesi.

Il sole, il mare, i colori, i sapori e i profumi di Favignana ti entrano dentro ed è difficile dimenticarseli.

L’isola dalla forma “a farfalla”, che fa parte dell’arcipelago delle Egadi (insieme a Levanzo e Marettimo, all’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone), prende il nome dal vento Favonio, il vento caldo proveniente da ovest.

Come raggiungere Favignana

Siamo stati a Favignana a metà ottobre, per un battesimo, ed è stata la parentesi che non ti aspetti.

Perché siamo partiti da Roma che pioveva, il cielo era grigio e la temperatura iniziava ad assomigliare a quelle autunnali e siamo sbarcati a Trapani con 30°.

Da queste parti l’estate è lunga. Inizia a maggio e prosegue quasi fino a novembre. È la meta perfetta per una mini fuga fuori stagione, prima di immergersi di nuovo nel solito tran tran quotidiano.

Favignana la spiaggia a punta San Nicola
Punta San Nicola | ©Fabio Magno

Abbiamo raggiunto l’aeroporto di Trapani con un volo Ryanair (attenzione, però, quest’anno – almeno da Roma – sono previsti solo due voli settimanali: il martedì ed il sabato). Ma è possibile volare anche su Palermo.

Siamo arrivati nel centro di Trapani con Sicilisland Trapani Transfert. Bruno è di una cortesia e professionalità uniche.

Ci ha suggerito l’aliscafo rispetto al traghetto, fornito gli orari in modo che potessimo anche farci un piccolo giro nella zona pedonale di Trapani, prima dell’imbarco.

I collegamenti con Favignana sono frequenti, anche ogni mezz’ora a seconda della fascia oraria.

Bruno aveva ragione comunque. Con l’aliscafo e un paio di euro in più si raggiunge l’isola in soli 30 minuti; rispetto all’ora e un quarto che ci impiega il traghetto.

Favignana barche dei pescatori in porto
Barche in porto | ©Francesca Boccini

Ma se si vuole imbarcare l’auto, il traghetto è l’unica alternativa.

Tieni a mente che a Favignana ci si muove comodamente in bicicletta o scooter.

Ci sono diversi punti dove noleggiare due ruote, comprese e-bike: le bici a pedalata assistita.

Le bici dei favignanesi invece si riconoscono dalla fondamentale ed immancabile cassetta porta-tutto.

Per soggiornare, l’isola offre tutta la varietà possibile di soluzioni.

Dagli hotel al camping al villaggio. E una miriade di appartamenti, villette, b&b e airbnb. Se si vuole affittare uno spazio indipendente, non c’è che l’imbarazzo della scelta.  

Favignana per rigenerarsi

Non so se Favignana è così tutto l’anno. Ma quando si sbarca è come ritrovarsi in una dimensione parallela.

Il porto pullula di attività, ma il clima è rilassato. Manca quella frenesia tipica dell’uomo contemporaneo.

I tempi li detta il mare.

Dirà lui quale caletta scegliere a seconda di dove soffia il vento. Sceglierà lui se il giorno della partenza da te stabilito, gli va bene.

Favignana Cala Rossa con il Maestrale
Maestrale e Cala Rossa | ©Fabio Magno

A noi è capitato che entrasse il maestrale e non ci fosse verso di riprendere né traghetto, né tanto meno l’aliscafo.

Come tutti quei luoghi dove la natura detta legge, anche Favignana appare sospesa nel tempo.

Favignana il Maestrale
Quando entra il Maestrale | ©Fabio Magno

Non manca nulla sull’isola, comodità e connessioni su tutto.

Manca però quell’ansia e quella parte più schizzata che noi della città conosciamo bene: la sindrome dell’orologio puntato insomma.

Favignana è uno di quei posti dove staccare la spina, rigenerarsi a contatto con la natura e ricaricarsi di energie buone, vitali.

Una natura aspra e gentile, dove il mare accoglie e culla, ma il vento ed il sole picchiano costanti.

Favignana Fabio fa il bagno a Cala Azzurra
Fabio a Cala Azzurra | ©Francesca Boccini

Anche fuori stagione è consigliabile portare sempre con sé un cappello e crema solare. Di giorno si gira indossando sotto il costume, per poggiare la bicicletta e farsi un tuffo.

Le scarpette da scoglio possono tornare spesso utili. Una maschera è d’obbligo per ammirare la spettacolare vita che c’è sotto il pelo dell’acqua. (leggi qui tutti i nostri suggerimenti per l’attrezzatura outdoor adatta)

Mare a Favignana

A Favignana la maggior parte delle “spiagge”, in realtà non lo sono.

Per lo più la costa è caratterizzata da scogli e insenature da raggiungere a piedi. Ma la cui fatica è sempre ripagata dal mare meraviglioso.

Al posto degli ombrelloni, i più attrezzati usano tendalini da campeggio, ma i più si sistemano fra gli spazi ombreggiati tra le rocce.

Favignana le acque spettacolari di Cala Azzurra
Le acque cristalline di Cala Azzurra | ©Fabio Magno

A Lido Burrone si trova, l’unica ampia spiaggia dell’isola, dove un lido attrezzato dà la possibilità di trascorrere una giornata di mare più “tradizionale”.

Prima di Punta Longa – bellissimo villaggio di pescatori – c’è Calamoni Beach. La spiaggia è decisamente più piccola, ma la struttura permette comodità.

Fra le calette più belle dove fare il bagno almeno una volta ci sono Cala Rossa e Cala Azzurra.

Cala Rossa perché, secondo la tradizione, è qui che Romani e Cartaginesi si sono affrontati nella grande battaglia navale del 241 a.C.

Favignana Cala Rossa e Levanzo sullo sfondo
Cala Rossa| ©Fabio Magno

Gli studi archeologici hanno stabilito che, in realtà, lo scontro finale della I guerra punica si è svolta nello specchio di mare oltre Levanzo. Ma il nome, che rammentava il grande spargimento di sangue, è rimasto.

Cala Azzurra invece prende il nome dalle sue acque da cartolina. Qui si trovano anche un paio di lingue sabbiose dove potersi sistemare.

Favignana Cala Azzurra
Cala Azzurra | ©Fabio Magno

Un’alternativa per godersi lo spettacolare mare di Favignana è in barca.

È possibile noleggiare anche un semplice gommone per navigare lungo la costa.

Favignana è quasi completamente nella zona C dell’area marina protetta delle isole Egadi (attenzione: in prossimità di punta Faraglione si entra in una zona che necessita di preventiva autorizzazione).

Dal mare si può ammirare tutta la bellezza della costa, lavorata nei secoli dalle acque e dal vento. E anche dalle mani dell’uomo.

Favignana il villaggio di pescatori a Punta Longa
Villaggio di pescatori a punta Longa | ©Francesca Boccini

Le Cave

A lungo l’economia locale si è basata sull’estrazione di blocchi di tufo.

Questa attività ha toccato l’apice tra XVII secolo e inizio del Novecento, trasformando in maniera unica il volto dell’isola. Non solo la parte visibile dal mare, ma anche l’interno.

Le campagne di Favignana sono disseminate di vecchie cave abbandonate, rinate in piccoli paradisi.

Infatti spesso i favignanesi vi hanno realizzato degli incantevoli giardini ipogei.

Qui, al riparo dal vento e dalla salsedine, la natura esplode in orti, frutteti e giardini amati e curati. Sono una meraviglia assolutamente da non perdere.

Favignana e la tonnara

Anche se si va a Favignana per il mare, consigliamo di dedicare qualche ora per una passeggiata nel pittoresco dedalo delle viuzze del borgo e per la visita alla ex-stabilimento Florio.

Un bellissimo esempio di archeologia industriale, che fino al 2007 era una tonnara in funzione.

La storia recente dell’isola è strettamente legata alla famiglia Florio e allo sviluppo della tonnara. Ma il legame tra Favignana e questo antico rituale di pesca è lungo secoli.

Favignana l'ex-stabilimento Florio e il Castello di Santa Caterina
Ex-stabilimento Florio | ©Fabio Magno

La pesca del tonno

Passeggiando per gli stabilimenti, ci facciamo raccontare la storia di questo evento ripetuto di anno in anno fino al 2007.

In tarda primavera, intorno ad aprile, venivano calate le reti della tonnara lungo il percorso d’amore dei tonni.

Ogni anno infatti questi pesci entravano dallo stretto di Gibilterra per venire a deporre le uova lungo le coste del Mediterraneo.

Di tonnare nel nostro mare ce ne sono state tante e ancora ne sopravvive qualcuna (leggi la nostra passeggiata a Punta Chiappa dove si trova la Tonnarella, l’ultima tonnara del Nord Tirreno).

Uno dei punti di maggior passaggio era appunto nelle acque di Favignana.

I tonni finivano così nelle reti costituite da camere che li convogliavano fino al coppu, la cosiddetta camera della morte.

Fino a 7 km di reti, dove solo l’ultima camera pesava (asciutta) tra le 7 e le 8 tonnellate.

Per sollevarla servivano decine di braccia ed era accompagnata dalle cialome, antichi canti che servivano a ritmare i movimenti dei tonnarotti.

Alla tonnara partecipavano decine di pescatori, governati dal più esperto dei tonnarotti: il Raìs.

Era lui che dava il via a tutte le operazioni che come un rituale antico, uguali negli anni e nei secoli, scandivano il periodo della pesca del tonno.

È qui che iniziava l’ultimo atto: la mattanza.

Spettava al Raìs, dalla muciara – la sua barca – decidere il momento giusto per stringere le reti e portare i tonni in superficie. Con forza brutale e gesti tramandati di generazione in generazione i grandi pesci venivano arpionati e issati sulle barche.

L’ultima mattanza si è svolta il 9 giugno 2007.

L’ex-stabilimento Florio

Tornando allo stabilimento, non possiamo non raccontare di Florio.

Nel 1874 Ignazio acquista dal marchese Pallavicino l’arcipelago delle Egadi per 2.700.000 lire.

Ha in mente un progetto ben preciso: accrescere la pratica delle tonnare e sviluppare la trasformazione del tonno a livello industriale.

Favignana rimessaggio con barche della tonnara all'ex-stabilimento Florio
Barche della tonnara | ©Fabio Magno

L’architetto Almeyda, su commissione della famiglia, ristruttura la tonnara già esistente ampliandola con lo stabilimento per la lavorazione del pescato.

Qui viene ideato il sistema che ha rivoluzionato la conservazione di questo alimento. Prima veniva bollito e poi inscatolato sott’olio. Come ancora oggi.  

Quello fu un periodo di grande splendore e di benessere per tutta Favignana e ne rimane a testimonianza il delizioso palazzo Florio in stile liberty che accoglie nel porto i nuovi arrivati.

Lo stabilimento pienamente funzionato è passato di mano in mano fino all’acquisizione da parte della regione Sicilia nel 1991.

Nel 2010 questi meravigliosi ambienti sono stati convertiti a spazio espositivo.

Il percorso ci racconta il passato di Favignana: quello remoto con i reperti archeologici rivenuti nell’arcipelago e quello più recente legato alla tonnara con ricostruzioni video e multimediali.

Castello di Santa Caterina

In una giornata di meteo incerto o nel tardo pomeriggio consigliamo una passeggiata al Castello di Santa Caterina.

Da torre saracena a forte normanno a castello, è testimonianza del passaggio di diverse civiltà (saraceni, normanni, francesi e spagnoli). Una strada carrabile porta sul monte Santa Caterina, il punto più alto dell’isola con i suoi 310 metri s.l.m.

Favignana il panorama dal Castello di Santa Caterina
Panorama dal Castello di Santa Caterina | ©Fabio Magno

Per raggiungere il castello si percorre un sentiero a gradoni, con pendenze di una certa rilevanza.

Quel che resta dell’antico castello aragonese è in stato di abbandono, ma dalla cima si gode una vista spettacolare a 360° su tutta Favignana.

Dall’altra parte dell’isola, oltre la galleria, si trova Cala Rotonda, l’insenatura famosa per l’arco di Ulisse, formato – chissà quando – da madre natura.

Una parte della cala è accessibile solo da mare, l’altra con alcune lingue di sabbia e ciottoli da terra, percorrendo una strada sterrata.

Favignana tramonti a Cala Azzurra
Chiacchiere e tramonti | ©Fabio Magno

Da questa parte dell’isola, al faro di punta Sottile, si godono dei meravigliosi tramonti.

Favignana il faro di punta Sottile
Faro di punta Sottile | ©Fabio Magno

Levanzo e Marettimo

Una mattinata l’abbiamo dedicata ad una fugace visita a Levanzo.

È la più piccola delle Isole Egadi e fronteggia Favignana.

Famosa per la Grotta del Genovese con le sue pitture ed incisioni preistoriche di figure umane ed animali scoperta nel 1949.

Levanzo è percorribile solo a piedi. Dal pittoresco borgo si dipanano diversi percorsi per raggiungere le sue suggestive calette o alcuni punti di interesse storico come la torre saracena o le Case Florio.

Favignana case del borgo a Levanzo
Levanzo | ©Fabio Magno

A Marettimo invece non siamo stati perché è entrato il Maestrale e la navigazione è stata sospesa.

È l’isola più distante delle Egadi dalla costa e la più selvaggia. L’isola sacra, come la chiamavano i greci, identificata da alcuni come la celebre Itaca di Ulisse, è sempre più meta di appassionati di trekking per i tanti percorsi tra le sue alture verdi e rigogliose.

Il Maestrale ha scombinato un po’ i nostri piani.

Infatti non solo ci ha impedito di andare a Marettimo, ma come abbiamo scritto sopra, abbiamo dovuto posticipare il volo di rientro, affidandoci alla saggezza dei favignanesi che dicono che quando entra, dura 5 giorni.  

La mattina del quinto giorno, come ci avevano detto, siamo riusciti a prendere l’aliscafo per tornare a Trapani. Il volo ovviamente era in serata.

Ritorno da Favignana – Erice

Abbiamo deciso di ingannare il tempo con una visita nell’incantevole borgo di Erice.

Raggiungibile in auto o con la funivia, si trova sulla sommità del monte omonimo e domina praticamente tutta la costa da Trapani con le sue saline a San Vito Lo Capo.

Uno panorama straordinario! Siamo a oltre 700 metri sul livello del mare, meglio avere con sé una giacca o un golf. Potrebbe servire.   

Favignana la funivia che da Trapani porta ad Erice
Panorama dalla funivia per Erice | ©Fabio Magno

Gli studiosi attribuiscono la sua fondazione al popolo greco degli Elimi, ma la sua posizione strategica la rende meta ambita da tutti i popoli che, nell’antichità, si muovevano nel Mediterraneo.

Vi si alternano diverse dominazioni: quella cartaginese, poi araba ed infine normanna. Nel 1241 l’imperatore Federico II le concede l’amministrazione di un territorio vastissimo.

Più che suggerire cosa vedere, a Erice il borgo è tutto da girare. Stradina dopo stradina, dove la pietra impera.

Ritrovarsi nelle piazzette, scoprire le mille chiese e infine godersi tutti i punti panoramici da cui Erice da secoli domina il mare e le terre circostanti, come dai Giardini del Balio.

Castello di Venere

Sulla vetta del monte Erice, il Castello di Venere. La dea a cui tutti – fondatori, fenici, punici e romani – affidavano la propria protezione.

Il castello di epoca normanna (XII secolo) pare infatti costruito sui resti del tempio dedicato a Venere Ericina.

Un punto consacrato e riferimento per i navigatori. Infatti il fuoco sacro acceso al suo interno fungeva anche da faro.

Venere divenne così anche protettrice dei naviganti.

Favignana vista panoramica da Erice su Trapani le saline e le isole Egadi
Panorama su Trapani, le saline e le Egadi | ©Fabio Magno

Torretta Pepoli

La Torretta Pepoli testimonia il carattere ascetico di Erice.

Fu infatti costruita nel 1870 dal letterato e mecenate Antonino Pepoli come rifugio meditativo, luogo di studio e di incontro per la sua cerchia di letterati ed intellettuali.

Ospita l’Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo, nonché un museo multimediale della storia di Erice.

Favignana il Castello del Balio e la Torretta Pepoli a Erice
Torretta Pepoli | ©Fabio Magno

Anche Zichichi, il celebre fisico di origini trapanesi, ha scelto Erice per il suo Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, fondato nel 1962.

L’organizzazione scientifica, ospitata in sedi dislocate all’interno del borgo, è stato il punto di incontro dove scienziati sovietici ed americani si incontravano nel periodo della Guerra Fredda.

Favignana vista panoramica sulla costa fino al Monte Cofano da Erice
Panorama fino a Monte Cofano | ©Fabio Magno

Favignana – I sapori nei dintorni

Ristoranti e locali e botteghe. A Favignana ce n’è per tutti i gusti.

La nostra guida ha previsto: la birra di benvenuto al bar del Corso, l’aperitivo alla Lampara, le bontà dolci al bar Uccio e le cene alla trattoria Da Papù.

La spesa alla Crai, visto che si alloggiava in casa, e pane cunzatu come se non ci fosse un domani.  

Al porto di Trapani, nell’attesa, Da Angelino per le specialità trapanesi.


Favignana – Info utili

Ecco quanto ti serve per programmare la tua fuga a Favignana. Desideri saperne più? Commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa qui sotto e ottieni il percorso.

Favignana map
  • Traghetti e aliscafi da Trapani. Confronta gli orari e le informazioni per decidere tra traghetto o aliscafo pe raggiungere Favignana.
  • Comune di Favignana. La pagina Facebook del Comune sempre aggiornata.
  • Ex-stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica. Aperto: tutti i giorni. Orario: dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20. Biglietto: intero € 6, gratuito fino a 18 anni, studenti universitari (18-25 anni) € 3, esenzioni di legge. Visite guidate: alle 10:30, 11, 12, 12:30, 16:30, 17, 18, 18:30. Info e prenotazioni al 3385365899. Ingressi secondo le disposizioni anti Covid-19.
  • Funivia Trapani – Erice. Aperto tutti i giorni tranne lunedì mattina (chiuso per manutenzione). Orario estivo (dal 05/07 al 05/09): lunedì dalle 14 alle 00:00. Dal martedì al venerdì dalle 9 all’01, sabato domenica e festivi dalle 9:30 alle 01:30. Biglietto. Intero corsa semplice € 6, A/R € 9,50. Ridotto (3-16 anni) corsa semplice € 2,50, A/R € 4.
  • Siti Fondazione Erice Arte. Grazie ad un biglietto integrato è possibile visitare: Castello di Venere, Polo Museale A. Cordici, Torretta Pepoli, Quartiere Spagnolo ed Erice in miniatura. Orario: Aprile, Maggio, Giugno e Ottobre dalle 10 alle 18. Luglio e Settembre dalle 10 alle 19. Agosto dalle 10 alle 20. Gennaio, Febbraio, Marzo, Novembre e Dicembre (sabato, domenica e festivi) dalle10 alle16. Biglietto: intero singolo € 4, intero integrato € 12. Ridotto (11-17 anni e studenti universitari) singolo € 2, integrato € 6. Gratuito fino a 10 anni, disabili, guide turistiche.
Mappa Funivia Trapani Erice
clicca sulla foto per arrivare alla Funivia per Erice

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2 commenti

angela de santis 30 Luglio 2021 - 7:25 am

Favignana è bellissima di suo…..vero!!! Ma voi l’avete resa magica ,con i vostri particolari commenti, le vostre foto e le emozioni….Grazie!!!

Francesca e Fabio 3 Agosto 2021 - 5:20 pm

❤️

Comments are closed.

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