Back to Nature torna a villa Borghese con l’edizione 2021 della mostra di arte contemporanea a cielo aperto.
Siamo tornati nel parco storico più bello di Roma per vedere le nuove opere che compongono il percorso.
La prima edizione ci era piaciuta tantissimo (qui trovi l’articolo della nostra passeggiata): ci aveva emozionato e divertito, lasciato a bocca aperta e fatto riflettere.
Perché questo è l’intento della mostra curata da Costantino D’Orazio. Creare un rapporto tra contesto, opera e noi visitatori, che ci spinge alla riflessione sul rapporto attuale tra uomo e natura e sulla necessità di costruirne uno nuovo, più rispettoso ed armonioso.
La mostra, gratuita, si articola in un percorso condensato per lo più nel Parco dei Daini.
Qui si trovano le installazioni, tutte site-specific (ovvero pensate e realizzate appositamente per questa collocazione). Mentre in piazza di Siena c’è l’installazione di Michelangelo Pistoletto.
Nel programma di Back to Nature 2021 è compresa anche la mostra Arte e Natura al Museo Carlo Bilotti, fino al 19 settembre.
Attenzione però, per visitare Back to Nature 2021. Arte Contemporanea a Villa Borghese ci sono ancora pochi giorni. A meno di proroghe, infatti, la mostra termina il 25 luglio.
Back to Nature 2021 – Parco dei Daini
Tomás Saraceno, How to hear the Universe in a spider/web
Lo diciamo subito, all’inizio del percorso espositivo. Se si trova un ragno a villa Borghese bisogna fotografarlo.
Perché? Per poterlo inviare a Saraceno attraverso la app Arachnomancy. L’artista esplora il rapporto tra Terra-Universo e Uomo-Terra-Universo attraverso il suo digital project che prevede una partecipazione attiva del pubblico.
Particolari ©Fabio Magno
Si trova un ragno e si fotografa, si invia attraverso la app all’artista e si riceve l’accesso ad un concerto. Non un semplice concerto, ma una performance che prevede un livello sonoro elaborato attraverso la campionatura di suoni dell’universo, arricchito da speciali vibrazioni, ottenute mettendo in relazioni suoni e le naturali architetture delle ragnatele.
Pietro Ruffo, Migrante
Da una vasca, metafora del mare, si innalza colui che lo attraversa in cerca di un futuro migliore. Porta con grande fatica, sulla sua testa, un masso. Simbolo di tutto il peso della sua condizione, della sua traversata. Il peso che deve sopportare verso l’agognata meta. E oltre.
Marzia Migliora, Staccando l’ombra da terra
L’opera è stata danneggiata gravemente, non da vandali, ma “per uso improprio” da piccoli utenti del parco. Nel momento della nostra visita la stavano smontando. Peccato!
È un’opera concepita in collaborazione con le detenute del carcere di Rebibbia, dove si trova un secondo esemplare. Quello che sembra un semplice insieme geometrico di tondini, in realtà è un articolato esperimento tecnico. Gli elementi verticali sono delle canne di organo che formano un’altalena.
Sono poste alla stessa distanza delle sbarre di una cella.
A queste l’artista ha aggiunto degli elementi meccanici ed elettronici. A seconda della velocità, del ritmo e del peso con cui si muove l’altalena, loro producono sonorità.
La Migliora comprende nel suo esperimento anche una componente psicologica. Perché l’altalena oltre a rendere felici i fruitori (in fin dei conti è come tornare bambini), con il suo movimento ascensionale ci fa sentire leggeri e liberi.
Accademia di Aracne, Yarn Bombing
Li avevamo conosciuti nella prima edizione di Back to Nature ed amati alla follia, gli alberi vestiti dai coloratissimi tessuti lavorati a maglia o all’uncinetto.
Si trasformano in sculture e colorano il grigio ambiente urbano.
Yarn Bombing di Accademia di Aracne ©Fabio Magno
Marinella Senatore, Assembly
Dovrebbe essere vista al tramonto, quando si illumina, l’opera di Senatore.
La sua struttura rielabora le forme dei rosoni e le fonde con quelle ispirate alle luminarie, creando lo sfondo scenografico di un palcoscenico offerto ad ognuno noi. “Dance First” “Think Later” è il suggerimento dell’artista, tratto dalla citazione di Samuel Backett “Dance first, think later. It’s the natural order”.
Prima ballate, concedetevi leggerezza, poi pensate e agite.
Leandro Erlich, Window & Ladder
Spettacolare la finestra sospesa di Erlich incorniciata dalla Prospettiva del Teatro, reminiscenza della villa seicentesca.
Una scala si innalza fino ad una finestra, riproduzione di una vera che si affaccia sul Pantheon. Ma qui incornicia un altro gioiello di Roma: villa Borghese.
Il suo significato gioca sul confine tra interno ed esterno, tra il possibile e l’impossibile.
Particolari ©Fabio Magno
Back to Nature 2021 – Loris Cecchini, Arborexence
È di una delicatezza impressionate il motivo di Cecchini che moltiplica ed espande i rami di un albero attraverso 350 elementi in metallo.
Natura ed industria, attraverso il linguaggio dell’arte, coesistono e ci invitano verso l’alto, dove puntano i rami dell’albero accompagnati dall’opera.
Arborexence di L. Cecchini ©Francesca Boccini
Giuseppe Gallo, Eroi
Sulle 12 sedie di Gallo non ci si può sedere perché hanno zampe fragilissime e alte.
Spuntano dal terreno come esili tronchi d’albero.
Isolati e silenziosi eroi del nostro tempo che resistono alle avversità che si abbattono su di loro, come fa la natura che li circonda.
Particolari ©Fabio Magno
Back to Nature 2021 – Piazza di Siena
Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso
Il Maestro dell’Arte Povera continua a declinare il suo concetto di Terzo Paradiso in progetti nuovi.
Terzo Paradiso deriva dal persiano antico “giardino protetto” e noi siamo quei giardinieri chiamati a proteggere il pianeta e a curare l’umanità che lo abita.
Riformulazione del segno matematico dell’infinito, in cui i due cerchi esterni rappresentano le diversità agli antipodi: Natura ed Artificio. L’anello centrale è l’elemento di congiunzione: la Terza Fase dell’Umanità, in cui Artificio e Natura convivono in armonia.
Pistoletto declina questo concetto attraverso le sue opere che, di volta in volta, acquistano un significato preciso (qui trovi la nostra passeggiata all’Eur dove c’è Al passo della Costituzione con il Terzo Paradiso)
L’artista sceglie la panchina come elemento per sensibilizzare il visitatore sulla relazione tra comunità e bene pubblico.
Le 100 panchine utilizzate sono realizzate 100% in plastica riciclata, proveniente dai rifiuti della raccolta differenziata urbana. Le produce un’azienda friulana che, da 20 anni, ha adottato i valori di ecologia e sostenibilità, sia nel processo produttivo che nel prodotto finito.
Una delle 100 panchine ©Fabio Magno
Ogni soggetto della comunità, sia cittadino sia persona giuridica, può diventare donatore ed adottare una delle panchine, contribuendo così alla formazione del Terzo Paradiso.
Questa installazione rientra nel progetto 100 panchine per Roma, nato durante il Rebirth Forum Roma, nel 2019, organizzato da Cittadellarte e Michelangelo Pistoletto.
Le 100 panchine, dopo il 18 luglio, torneranno al Parco Archeologico di Gabii. Ad ottobre l’amministrazione comunale assegnerà loro le collocazioni definitive in parchi e biblioteche pubblici.
Back to Nature 2021 – Museo Carlo Bilotti
Tanti gli artisti che si possono vedere nella mostra Arte e Natura. Opere delle collezioni capitoline di arte contemporanea negli spazi dell’Aranciera. Si tratta di opere che normalmente non godono di grande visibilità, perché non hanno uno spazio espositivo permanente.
Ovviamente il rapporto tra Arte e Natura è il filo tematico che le collega, espresso con tecniche e mezzi anche molto diversi fra loro. Si va dalla pittura a parete alle sculture, dalle installazioni ai video d’artista.
Back to Nature 2021 – Info utili
Ecco quanto ti serve per programmare la tua visita alla mostra Back to Nature 2021. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa e ottieni il percorso
- Mostra Back to Nature. Arte Contemporanea a villa Borghese. Fino al 25 luglio 2021. Tutti i giorni anche la sera: è prevista l’accensione delle installazioni luminose dal tramonto alle 22:30. Ingresso gratuito.
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