A settembre siamo stati nel Parco Regionale di Portofino e abbiamo attraversato il promontorio da parte a parte: da Paraggi a Camogli.
Ci piace camminare, questo lo abbiamo detto fin dall’inizio. Ma non è nostra abitudine avventurarci in trekking naturalistici.
Da quando, però, eravamo stati a Punta Chiappa (qui trovate l’articolo), era rimasta fissa in noi la voglia di provare altri sentieri all’interno del Parco.
La tutela di quest’area inizia nel 1935, con la fondazione dell’Ente Autonomo del Monte di Portofino e l’istituzione di vincoli speciali per la tutela del territorio, ma senza la creazione di un parco naturale.
Il Parco di Portofino nasce nel 1995 e si estende su oltre 1000 ettari nel promontorio, coinvolgendo 4 comuni della zona: Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo (ma solo per l’Area Contigua). A questo dobbiamo aggiungere 932 ettari di Area Contigua e 797 ettari complessivi di SIC (Siti Interesse Comunitario) esterni al Parco, ma affidati all’Ente.
Nel bosco ©Francesca Boccini
All’interno del Parco ci sono 80 km di sentieri ben segnalati dai paletti indicatori. Ce n’è per tutti i gusti: per trekker più esperti, ma anche per i meno allenati.
E così, carta dei sentieri alla mano, abbiamo deciso il nostro percorso: attraversare il promontorio da parte a parte.
Non prima però di aver fatto un bel bagno.
Partendo da Portofino, infatti, non potevamo farci sfuggire l’occasione di immergerci nella baia di Paraggi.
Baia di Paraggi
La baia di Paraggi rientra nell’Area Marina Protetta.
È un luogo di straordinaria bellezza con il verde intenso delle sue acque ed il chiarore della sua sabbia finissima. Vi si affacciano due spiagge: quella omonima – per lo più occupata da stabilimenti con dei prezzi da urlo – e la piccola spiaggia di Niasca. Qui, grazie alla sua posizione protetta dalle mareggiate, la macchia mediterranea scende lungo le pareti rocciose fino a sfiorare il mare.
Spiaggia di Niasca ©Francesca Boccini
La baia di Paraggi conserva un tesoro straordinario: una foresta di Poseidonia Oceanica. Oltre ad assicurare un’ottima ossigenazione delle acque, vi trovano rifugio un migliaio di specie animali e 400 vegetali, dando vita ad un ecosistema ricco e variegato. Inoltre la sua presenza aiuta a contrastare una massiccia erosione delle spiagge e della costa in genere.
Acque cristalline della spiaggia di Niasca | ©Fabio Magno
Per gli amanti del sup e del kayak, da aprile a settembre, sulla spiaggia di Niasca trovate Outdoor Portofino con tante proposte. Un progetto focalizzato su sport, turismo ed attività di educazione ambientale legate all’Area Marina Protetta ed al Parco.
Con la meraviglia ancora negli occhi per aver fatto il bagno con un cormorano intento nella pesca, ci siamo asciugati e preparati alla nostra vera escursione.
Parco Regionale di Portofino – Il sentiero
Da Paraggi percorriamo la Passeggiata degli Innamorati: la via pedonale che da Niasca porta alla chiesa del Divo Martino a Portofino. Da qui inizia il nostro percorso nel Parco Regionale di Portofino.
Passeggiata degli Innamorati da Paraggi a Portofino ©Fabio Magno
Lo dirò fin da subito. La prima parte del sentiero è stupenda, regala una vista – per me – inedita su Portofino, ma è tutta, inesorabilmente, in salita. Lenta e costante.
Ciononostante è meraviglioso immergersi in una dimensione ben lontana dalla Piazzetta più famosa del mondo.
Prima parte del sentiero ©Francesca Boccini
Ci sono case spettacolari, cancelletti che racchiudono giardini fioriti, un panorama per cui ne vale la pena.
Cappella di San Sebastiano
Arriviamo alla cappella di San Sebastiano. Della sua origine si sa poco, se non che nasce come cappella privata della famiglia Savignone che la donò, poi, alla Chiesa.
Ancora oggi il 20 gennaio, i portofinesi salgono quassù per celebrare il santo ed incontrarsi sul bellissimo rissêu del sagrato.
Il rissêu è il tipico mosaico ligure realizzato con sassi arrotondati, levigati dall’acqua. Del mare o d’acqua dolce non importa.
Cappella di San Sebastiano e il rissêu del sagrato | ©Fabio Magno
Proseguiamo il nostro percorso salendo sempre più, dove le ville lasciano il posto a case più piccole, deliziosamente immerse tra gli ulivi. Entriamo in una dimensione meno patinata, più vicina a com’era la vita da queste parti prima che Portofino si trasformasse in una meta di turismo di lusso. Lungo la strada, vanno e vengono Apette e motorini. È posto di produzione agricola.
Ulivi lungo il sentiero ©Francesca Boccini
La stessa flora del Parco è in parte costituita da varietà che derivano da antiche produzioni agricole che insistevano su questa zona. Il castagno e l’ulivo in primis.
Purtroppo non abbiamo fatto una sosta presso il Mulino del Gassetta. È una bella realtà che fa parte di un progetto più ampio di – cito – cura e restituzione. Ovvero hanno riportato colture e animali in un’area dove erano la quotidianità fino agli anni ’30 e ’40. Qui, nell’antico mulino, si preparano ricette tipiche con prodotti stagionali e del territorio. È entrato nella to do list.
La vista è mozzafiato. Da qui si riesce a vedere praticamente tutta la costa di Levante.
Vista sulla costa di Levante | ©Fabio Magno
Passato il Mulino entriamo ufficialmente nel bosco. La strada si trasforma in sentiero e il fresco ci accoglie a braccia aperte.
Nel bosco
Il consiglio dell’Ente del Parco è scegliere sentieri del versante settentrionale nel periodo estivo proprio perché assicurano una percorrenza più gradevole. Nel periodo invernale quelli sul versante mare, più assolati.
Particolari del bosco ©Francesca Boccini
Il bosco è costituito in gran parte da castagni, 3 varietà di pini (domestico, marittimo e d’Aleppo) e da lecci. Il leccio determina un sottobosco ombroso e scarso di specie vegetali.
Particolari lungo il sentiero| ©Fabio Magno
Lungo il sentiero si trovano delle fonti d’acqua, così come indicato anche sulla mappa.
All’altezza di Pietre Strette troviamo un bel punto con panchine per sedersi e godere della magnifica atmosfera del bosco.
Poco prima di Portofino Vetta, decidiamo di cambiare l’itinerario e dirigerci verso San Rocco. Così a Gaixella imbocchiamo il percorso segnato da due pallini rossi.
Nel bosco ©Fabio Magno
Verso San Rocco
È un sentiero meno battuto, un po’ più difficoltoso, ma si scende bene pur non essendo esperti. E veniamo ripagati.
Sentiero verso San Rocco | ©Fabio Magno
San Rocco inizia a comparire magicamente. Il limite tra borgo e bosco è labile, impalpabile quasi. Scendiamo lungo una mulattiera. Ci accompagna una vista spettacolare su Golfo del Paradiso: l’occhio si perde lungo la costa.
Golfo dei Poeti e Punta Chiappa | ©Fabio Magno
E poi una Via Crucis realizzata con le caratteristiche mattonelle dipinte a mano, giardini e alberi da frutto, fichi e gatti che sonnecchiano su comignoli e muretti.
La Via Crucis verso San Rocco ©Francesca Boccini
È settembre e fa ancora caldo, le cicale ci accompagnano mentre il fresco del bosco è ormai un ricordo.
Scorci incantevoli ©Fabio Magno
Ma che bellezza questa discesa che ci riporta nell’abitato. Arriviamo alla chiesa di San Rocco, da dove eravamo partiti per la nostra passeggiata verso Punta Chiappa.
Angoletti a San Rocco e sentiero verso Camogli ©Fabio Magno
Proseguiamo ancora, andiamo verso Camogli. Abbiamo due obiettivi ora: fare uno spuntino e un bel bagno.
Seduti sulla spiaggia di ciottoli di Camogli, alziamo lo sguardo verso il promontorio e seguiamo con lo sguardo i punti da cui siamo passati. È straordinario.
Nell’arco di un’ora siamo passati dal fruscio delle foglie nel bosco ombroso allo sciabordio delle onde su una spiaggia assolata.
Tramonto a Camogli | ©Fabio Magno
Parco Regionale di Portofino – I sapori nei dintorni
Abbiamo già parlato di alcuni posticini buoni provati a Camogli: nell’articolo dedicato al sentiero per Punta Chiappa ed in quello in cui vi raccontiamo dell’Abbazia di San Fruttuoso.
Aggiungiamo un’istituzione che non può mancare: la Focacceria Revello. La focaccia al formaggio è quella del consorzio di Recco: strepitosa. La fugassa è da manuale. Ma vi assicuro che una torta di riso così non la mangiavo da tanto. Una delle mie nonne era di queste parti e la torta di riso di Revello era buona come quella che mi preparava lei.
Parco Regionale di Portofino – Info utili
Ecco quanto ti serve per programmare la tua passeggiata attraverso il Parco Regionale di Portofino, da Paraggi a Camogli. Se desideri saperne più, commenta qui sotto o contattaci sui social! Apri la mappa e ottieni il percorso, dove ti indichiamo come imboccare l’itinerario, poi segnalato lungo tutto il sentiero dalla segnaletica del Parco.
Parco di Portofino. Accessibile liberamente tutto l’anno. La mappa dei sentieri è distribuita gratuitamente negli Info point del territorio. Qui potete scaricarne una versione pdf.
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